«Il danno si mantiene entro certi limiti»

Crediti Covid-19

«Il danno si mantiene entro certi limiti»

18 gennaio 2021 agvs-upsa.ch – Il 30% dei garage svizzeri ha ottenuto un credito Covid-19 nel 2020. André Frey, direttore di Fiusga, non vede alcuna correlazione tra le condizioni del settore e i fondi federali. 

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Fonte: agvs-upsa.ch

sco. Signor Frey, secondo la Banca nazionale svizzera è stata l’industria dell’auto, dopo quella alberghiera e della ristorazione, a ricorrere maggiormente ai crediti Covid-19 assegnati dalla Confederazione. Il settore sta andando così male?
André Frey, direttore di Fiusga: Non vedo alcuna correlazione diretta. Il ricorso ai crediti Covid-19 non va confuso con le condizioni del settore. Come abbiamo dichiarato in un precedente articolo su AUTOINSIDE, l’industria dei veicoli dovrebbe uscire relativamente indenne dalla crisi. Naturalmente, le perdite di guadagno nel commercio di auto nuove sono considerevoli, ma notiamo anche uno sviluppo molto positivo nel commercio di auto usate. In molti luoghi, inoltre, le perdite delle officine durante il lockdown di primavera sono state compensate con l’indennità per lavoro ridotto. Oltre a ciò, abbiamo spesso osservato una riduzione dei costi grazie alle misure di ottimizzazione in tal senso. Un ultimo aspetto, ma non meno importante, è che la maggior parte delle società di importazione ha supportato la propria rete di concessionari. Nel complesso, ci aspettiamo che il danno si mantenga entro certi limiti. 

Secondo la BNS, il 30% di tutte le imprese del settore del commercio e della riparazione di auto ha ricevuto un credito di aiuto. Come lo spiega?
In linea di principio,
per un’azienda la liquidità è importante come l’aria che respira.  Quello dei veicoli è generalmente un settore ad altissima intensità di capitale, pertanto la liquidità rappresenta sempre un problema. Le cifre chiave generali relative alla liquidità all’interno del settore confermano questo quadro poiché il quick ratio, ovvero la liquidità e i crediti in rapporto alle passività correnti, è del 61,3%, ben al di sotto del valore minimo generale del 100%. Ciò è dovuto all’elevato livello di scorte. Gli aiuti statali sono stati quindi ampiamente utilizzati per motivi di liquidità e di sicurezza. A questo proposito, per una volta l’elevato fatturato raggiunto dal settore dei veicoli rispetto a molte altre attività ha rappresentato un grande vantaggio. Poiché l’importo massimo del credito Covid-19 dipende dal fatturato, le aziende dell’industria dei veicoli hanno potuto richiedere somme considerevoli.


In un articolo specialistico pubblicato nel numero di dicembre di AUTOINSIDE, Fiusga ha indicato per quali scopi possono essere impiegati i crediti di aiuto e per quali assolutamente no. I garagisti si rendono conto, ad esempio, che non possono utilizzare questo denaro per investire in nuovi settori di attività o per distribuire dividendi? 
Nel modulo di richiesta «Accordo credito Covid-19», che gli imprenditori hanno dovuto compilare e firmare, sono elencate in dettaglio le condizioni e le regole per l’utilizzo del credito. Nel trambusto nato durante il lockdown, è possibile che le clausole stampate in piccolo non siano sempre state lette con grande attenzione. Tuttavia i singoli punti, come il pagamento dei dividendi, sono stati ripetutamente affrontati dalla stampa e dovrebbero essere quindi noti agli imprenditori. Nel nostro articolo abbiamo deliberatamente sensibilizzato ancora una volta gli imprenditori poiché sono previste severe sanzioni in caso di violazione. L’articolo è disponibile sulla homepage del nostro sito fiusga.ch.

Ottenere un credito non significa averne davvero bisogno. Avete una panoramica di quanti di questi crediti siano stati effettivamente utilizzati?
Purtroppo no. Si può tuttavia presumere che la maggior parte delle aziende che hanno richiesto un credito lo stiano ancora utilizzando nella loro attuale attività quotidiana. Altre imprese continuano invece a tenere l’intero credito su un conto a parte come riserva di liquidità o lo hanno già rimborsato.
 
Nel 2020 si sono verificati molti meno fallimenti in Svizzera rispetto agli altri anni. Creditreform parla di «aziende zombie», che restano ancora a galla grazie al sostegno statale, ma andranno a fondo non appena tale sostegno verrà a mancare. Dobbiamo temere un’ondata di fallimenti nel settore dell’auto nei prossimi dodici mesi?
A mio avviso, non dobbiamo aspettarci un’ondata di fallimenti nel settore dell’auto. Le aziende nei confronti delle quali pendeva una procedura di fallimento o concordataria nel marzo 2020 non avrebbero potuto in ogni caso richiedere un credito. Questi fallimenti a zero sono stati inclusi nelle normali statistiche del 2020. Tuttavia, è possibile che i crediti Covid-19 abbiano prolungato la vita delle aziende vulnerabili e che vi sia il rischio che tali aziende falliscano o vengano liquidate in un secondo momento. Con il sostegno statale esiste però anche la possibilità che queste imprese utilizzino il tempo a disposizione per adempiere i propri compiti e rimettere in carreggiata la propria attività. È possibile che nel prossimo futuro si verificheranno più fallimenti nel settore dell’auto rispetto a ora ma, come ho accennato all’inizio, non ritengo che si possa parlare davvero di un’ondata di fallimenti.
 
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