Arena di voto sulla legge sul CO2
Quali innovazioni, signora Sommaruga?
15 maggio 2021 agvs-upsa.ch – Tra un mese, la Svizzera voterà sulla legge sul CO2. Le posizioni sono state prese, anche l’«Arena» della televisione svizzera dedicata al referendum ha offerto un dibattito acceso, ma nessuna nuova idea.
sco. A sinistra del moderatore Sandro Brotz si trovava la ministra dell’ambiente Simonetta Sommaruga, seguita dal consigliere agli Stati PLR Damian Müller di Lucerna e, dall’altra parte, i consiglieri nazionali UDC Christian Imark e Thomas Hurter, nella doppia veste di presidente dell’ACS e di presidente centrale designato dell’UPSA. Le argomentazioni di Imark si sono basate, da un lato, sui costi e, dall’altro, sulla dubbia utilità di questa legge costosa e ingiusta. In tutto il mondo, 1000 nuove centrali a carbone sono in costruzione o in progetto, ha sostenuto il consigliere nazionale UDC di Soletta lanciando la domanda se la Svizzera potrebbe effettivamente salvare il mondo. Inoltre, Imark ha criticato l’affermazione dei sostenitori in base alla quale la nuova legge «redistribuirebbe» denaro: «Il fatto è che i prezzi della benzina e del gasolio da riscaldamento vengono aumentati, e c’è una tassa sui biglietti aerei.»
Un dibattito stimolante: il moderatore Sandro Brotz (s.) e il consigliere nazionale UDC Christian Imark. (Foto: screenshot SRF)
I prezzi della benzina e la tassa sui biglietti aerei sono anche per Thomas Hurter una spina nel fianco. Il pilota svizzero si è mostrato più riservato e meno emotivo del suo più giovane collega di partito, ma non meno chiaro nelle sue dichiarazioni. «La legge sul CO2 è una pura redistribuzione, ‹politica e non scientifica›», ha dichiarato, sottolineando come si miri a punire una parte della popolazione che deve pagare le tasse e come egli non intenda partecipare a tali redistribuzioni.
I due politici dell’UDC sono stati quindi molto più precisi nelle loro dichiarazioni rispetto allo schieramento opposto con la consigliera federale Sommaruga e il consigliere agli Stati Müller. Oltre alla coscienza sporca di un’economia nazionale proficua, prospera e (ancora) liberale, la consigliere federale del PS e il consigliere agli Stati del PLR hanno usato soprattutto l’argomento dell’innovazione sostenendo come la legge sul CO2 promuova l’innovazione nelle tecnologie rispettose del clima. Tuttavia, si è atteso invano una risposta su come, dove e con quali mezzi questa macchina redistributiva promuova l’innovazione.
Nella serata di venerdì non si è risposto nemmeno (e questo non ha sorpreso) alla domanda, discussa per mesi, ovvero se la nuova legge costerà a tutti 100 o 1000 franchi all’anno. I quattro ospiti del moderatore Sandro Brotz sono stati d’accordo solo su un punto: il cambiamento climatico in atto. Resta aperta la questione se la legge sul CO2 sia lo strumento giusto per fermarlo.
sco. A sinistra del moderatore Sandro Brotz si trovava la ministra dell’ambiente Simonetta Sommaruga, seguita dal consigliere agli Stati PLR Damian Müller di Lucerna e, dall’altra parte, i consiglieri nazionali UDC Christian Imark e Thomas Hurter, nella doppia veste di presidente dell’ACS e di presidente centrale designato dell’UPSA. Le argomentazioni di Imark si sono basate, da un lato, sui costi e, dall’altro, sulla dubbia utilità di questa legge costosa e ingiusta. In tutto il mondo, 1000 nuove centrali a carbone sono in costruzione o in progetto, ha sostenuto il consigliere nazionale UDC di Soletta lanciando la domanda se la Svizzera potrebbe effettivamente salvare il mondo. Inoltre, Imark ha criticato l’affermazione dei sostenitori in base alla quale la nuova legge «redistribuirebbe» denaro: «Il fatto è che i prezzi della benzina e del gasolio da riscaldamento vengono aumentati, e c’è una tassa sui biglietti aerei.»
Un dibattito stimolante: il moderatore Sandro Brotz (s.) e il consigliere nazionale UDC Christian Imark. (Foto: screenshot SRF)
I prezzi della benzina e la tassa sui biglietti aerei sono anche per Thomas Hurter una spina nel fianco. Il pilota svizzero si è mostrato più riservato e meno emotivo del suo più giovane collega di partito, ma non meno chiaro nelle sue dichiarazioni. «La legge sul CO2 è una pura redistribuzione, ‹politica e non scientifica›», ha dichiarato, sottolineando come si miri a punire una parte della popolazione che deve pagare le tasse e come egli non intenda partecipare a tali redistribuzioni.
I due politici dell’UDC sono stati quindi molto più precisi nelle loro dichiarazioni rispetto allo schieramento opposto con la consigliera federale Sommaruga e il consigliere agli Stati Müller. Oltre alla coscienza sporca di un’economia nazionale proficua, prospera e (ancora) liberale, la consigliere federale del PS e il consigliere agli Stati del PLR hanno usato soprattutto l’argomento dell’innovazione sostenendo come la legge sul CO2 promuova l’innovazione nelle tecnologie rispettose del clima. Tuttavia, si è atteso invano una risposta su come, dove e con quali mezzi questa macchina redistributiva promuova l’innovazione.
Nella serata di venerdì non si è risposto nemmeno (e questo non ha sorpreso) alla domanda, discussa per mesi, ovvero se la nuova legge costerà a tutti 100 o 1000 franchi all’anno. I quattro ospiti del moderatore Sandro Brotz sono stati d’accordo solo su un punto: il cambiamento climatico in atto. Resta aperta la questione se la legge sul CO2 sia lo strumento giusto per fermarlo.
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