Rigi-Garage Kenel GmbH
Garage con onoranze funebri
26 luglio 2021 agvs-upsa.ch – René Kenel è alla guida di ben due aziende di famiglia situate ad Arth SZ: un garage e un’impresa di pompe funebri. Il garagista UPSA tiene quindi un piede in un ramo in piena rivoluzione e con un altro è accanto alle famiglie in lutto, consentendo loro di dare un ultimo dignitoso saluto ai loro defunti.
Un direttore per due mondi a parte: René Kenel è meccanico di automobili e operatore funebre. Foto: Media UPSA
mig. Meccanico e operatore funebre – due mestieri che più diversi non si può ma accomunati da una caratteristica: presuppongono una certa delicatezza. E René Kenel ce l’ha. Il titolare di Rigi-Garage Kenel deve avere infatti non poca sensibilità tecnica per risolvere i guasti nei veicoli. «La mia passione è eliminare i danni e spiegare al cliente cosa è stato fatto», afferma il 51enne, che oltre a essere meccanico di automobili fa l’operatore funebre ad Arth SZ e in altri sei comuni nei dintorni. In questa veste sostiene con il dovuto tatto chi ha subito un lutto. «Mi sta a cuore farmi carico di più lavoro possibile per conto dei parenti affinché possano prendere commiato dai defunti.»
Alla morte di suo padre nel 1993, sua madre ha preso in mano le redini dell’impresa di pompe funebri e del garage, che allora era una rappresentanza Peugeot. Il bastone del comando è passato a René Kenel proprio nel momento in cui la casa francese ha cominciato ad avanzare pretese continue nei confronti dei garagisti. «Non eravamo in grado né di conseguire le vendite previste, né di adattare lo show room ai requisiti», ricorda Kenel. Così l’azienda è stata declassata a centro di assistenza. Ciononostante il costruttore continuava a non dar pace. «Avrei dovuto frequentare più corsi per tecnici e meccanici diagnostici di Peugeot e molto altro ancora. Il tutto mi sarebbe costato intorno ai 20 000 franchi.» Invece di accettare un gioco a somma zero, nel maggio 2019 Kenel ha terminato i rapporti con Peugeot e optato per il concetto di officina Le Garage di ESA.
Oggi si occupa di riparazioni e servizio per tutte le marche e si sente più a suo agio. La sua officina dà lavoro a un collaboratore ed è aperta a chiunque voglia fare un apprendistato da meccanico/a di manutenzione per automobili AFC con specializzazione in autovetture. «Abbiamo sempre dato un’opportunità ai giovani. Vogliamo formare i professionisti di domani per il nostro ramo», afferma Kenel. All’imprenditore sta a cuore dedicare tempo agli apprendisti affinché non restino indietro a scuola. Lo stesso capitano d’azienda continua a studiare periodicamente e difatti ha già assolto diversi corsi di perfezionamento sulla verifica dei climatizzatori e sui sistemi ad alta tensione dei veicoli ibridi.
I figli di René Kenel rileveranno un giorno il garage e l’impresa di onoranze funebri? Per lui - ci spiega – non è importante.
Pur seguendo il dibattito sulle propulsioni alternative e ritenendolo utile, la transizione lascia perplesso il garagista UPSA. «I miei clienti hanno remore perché credono che, in fatto di mobilità elettrica, non siamo ancora pronti. Si chiedono come e dove ricaricare i veicoli.» Per questo a René Kenel non dispiace affatto che la maggior parte dei suoi clienti utilizzi ancora dei vecchi benzina. «Sono un meccanico d’altri tempi, uno di quelli che preferisce gli iniettori e i carburatori ai sensori e agli schemi elettrici di marche terze.» Per questo, si è specializzato nella riparazione di auto d’epoca e di recente ha restaurato una vecchia Dodge da capo a piedi.
Quanto alla contabilità, invece, il meccanico e velista si tiene a debita distanza. E difatti si fa aiutare da sua madre e da una collaboratrice a presidio di ufficio e reception. Assumere una dipendente si è reso utile anche per via dell’azienda di pompe funebri, che con il garage ha in comune la zona d’ingresso. Per questo, i superstiti vengono informati alla prima occasione di non farsi confondere dal logo Shell che campeggia a caratteri cubitali sull’edificio della Zugerstrasse 17. I clienti vengono accolti in una sala nata per soddisfare i requisiti di Peugeot. «Abbiamo dovuto rimpicciolire un po’ l’officina per adempiere alle prescrizioni per la reception. Se non avessimo potuto sfruttarla per due attività non ci saremmo presi la briga di farlo», aggiunge Kenel – che non di rado passa direttamente dall’autofficina al tavolo intorno a cui si svolgono i colloqui con i superstiti. Da quel momento in poi è richiesto tatto, non la disinvoltura tipica del meccanico. I clienti vanno infatti informati sulle varie prescrizioni da osservare come quelle sulla pace dei morti. Nella maggior parte dei cantoni, ad esempio, la cremazione può aver luogo solo dopo 48 ore dal decesso.
«La vita è un dono – lo è dimostrare affetto nell’ultimo saluto», recita uno dei principi dell’azienda di pompe funebri. Il ventaglio comprende qualsiasi servizio: dal colloquio con la famiglia in lutto alla composizione nel feretro, passando per il ritiro dell’urna dal forno, la vestizione della salma, la preparazione delle comunicazioni dell’evento e dei fiori. «Il tutto con il massimo della discrezione e del rispetto», aggiunge Kenel. La salma viene preparata quasi sempre in loco, vale a dire lavata, truccata e vestita. Eventuali ferite vengono camuffate.
Dal 2009 il garage e l’azienda di pompe funebri sono due Sarl distinte. Tutti i collaboratori delle onoranze funebri ottengono un salario orario – persino René Kenel, che è sempre di picchetto. «Appena mi chiama la polizia ho 30-40 minuti di tempo per raggiungere la salma.» Non è raro, quindi, che qualche gomma estiva resti in un angolo dell’officina in attesa di essere montata. La pandemia non ha fatto aumentare il carico di lavoro dell’operatore funebre. Kenel quantifica in 20 i decessi per via del COVID-19. Lo scorso anno è stato per lo più il garage a tenerlo occupato. «È la mia fonte principale di guadagno e l’attività si autofinanzia. All’inizio del 2021, però, il volume del lavoro ha lasciato molto a desiderare.»
Una Volvo 740 aspetta il suo turno in officina. Al piano di sotto, invece, sono conservate bare di diverse dimensioni. Foto: Media UPSA
Un direttore per due mondi a parte: René Kenel è meccanico di automobili e operatore funebre. Foto: Media UPSA
mig. Meccanico e operatore funebre – due mestieri che più diversi non si può ma accomunati da una caratteristica: presuppongono una certa delicatezza. E René Kenel ce l’ha. Il titolare di Rigi-Garage Kenel deve avere infatti non poca sensibilità tecnica per risolvere i guasti nei veicoli. «La mia passione è eliminare i danni e spiegare al cliente cosa è stato fatto», afferma il 51enne, che oltre a essere meccanico di automobili fa l’operatore funebre ad Arth SZ e in altri sei comuni nei dintorni. In questa veste sostiene con il dovuto tatto chi ha subito un lutto. «Mi sta a cuore farmi carico di più lavoro possibile per conto dei parenti affinché possano prendere commiato dai defunti.»
Un doppio impegno che ha dell’insolito e che merita un approfondimento. Facciamo quindi un salto nel passato. Una volta la famiglia Kenel aveva una fucina e lì riparava le prime auto che circolavano ad Arth. A quei tempi le attività principali ruotavano intorno ai carri e alla ferratura dei cavalli. Nel 1927, poi, fu avviato il garage con tanto di distributore Shell annesso. Oggi, il timone è in mano a René, che dei capitani d’impresa Kenel è quello di quarta generazione. Da giovane, ha fatto l’apprendistato da riparatore di autoveicoli e meccanico di automobili proprio nell’azienda di famiglia. E sempre lì è stato iniziato da suo padre alle onoranze funebri. Dopo i primi tentennamenti, il 15enne ha iniziato a svolgere i primi lavori di preparazione. «Mi servivano dei soldi per rimettere in sesto il motorino», così René Kenel motiva oggi la sua scelta. Tre anni dopo, con la licenza di condurre in tasca, ha trasportato la sua prima salma – non con carro e cavallo come suo bisnonno ma con una Ford LTD.
Alla morte di suo padre nel 1993, sua madre ha preso in mano le redini dell’impresa di pompe funebri e del garage, che allora era una rappresentanza Peugeot. Il bastone del comando è passato a René Kenel proprio nel momento in cui la casa francese ha cominciato ad avanzare pretese continue nei confronti dei garagisti. «Non eravamo in grado né di conseguire le vendite previste, né di adattare lo show room ai requisiti», ricorda Kenel. Così l’azienda è stata declassata a centro di assistenza. Ciononostante il costruttore continuava a non dar pace. «Avrei dovuto frequentare più corsi per tecnici e meccanici diagnostici di Peugeot e molto altro ancora. Il tutto mi sarebbe costato intorno ai 20 000 franchi.» Invece di accettare un gioco a somma zero, nel maggio 2019 Kenel ha terminato i rapporti con Peugeot e optato per il concetto di officina Le Garage di ESA.
Oggi si occupa di riparazioni e servizio per tutte le marche e si sente più a suo agio. La sua officina dà lavoro a un collaboratore ed è aperta a chiunque voglia fare un apprendistato da meccanico/a di manutenzione per automobili AFC con specializzazione in autovetture. «Abbiamo sempre dato un’opportunità ai giovani. Vogliamo formare i professionisti di domani per il nostro ramo», afferma Kenel. All’imprenditore sta a cuore dedicare tempo agli apprendisti affinché non restino indietro a scuola. Lo stesso capitano d’azienda continua a studiare periodicamente e difatti ha già assolto diversi corsi di perfezionamento sulla verifica dei climatizzatori e sui sistemi ad alta tensione dei veicoli ibridi.
I figli di René Kenel rileveranno un giorno il garage e l’impresa di onoranze funebri? Per lui - ci spiega – non è importante.
Pur seguendo il dibattito sulle propulsioni alternative e ritenendolo utile, la transizione lascia perplesso il garagista UPSA. «I miei clienti hanno remore perché credono che, in fatto di mobilità elettrica, non siamo ancora pronti. Si chiedono come e dove ricaricare i veicoli.» Per questo a René Kenel non dispiace affatto che la maggior parte dei suoi clienti utilizzi ancora dei vecchi benzina. «Sono un meccanico d’altri tempi, uno di quelli che preferisce gli iniettori e i carburatori ai sensori e agli schemi elettrici di marche terze.» Per questo, si è specializzato nella riparazione di auto d’epoca e di recente ha restaurato una vecchia Dodge da capo a piedi.
Quanto alla contabilità, invece, il meccanico e velista si tiene a debita distanza. E difatti si fa aiutare da sua madre e da una collaboratrice a presidio di ufficio e reception. Assumere una dipendente si è reso utile anche per via dell’azienda di pompe funebri, che con il garage ha in comune la zona d’ingresso. Per questo, i superstiti vengono informati alla prima occasione di non farsi confondere dal logo Shell che campeggia a caratteri cubitali sull’edificio della Zugerstrasse 17. I clienti vengono accolti in una sala nata per soddisfare i requisiti di Peugeot. «Abbiamo dovuto rimpicciolire un po’ l’officina per adempiere alle prescrizioni per la reception. Se non avessimo potuto sfruttarla per due attività non ci saremmo presi la briga di farlo», aggiunge Kenel – che non di rado passa direttamente dall’autofficina al tavolo intorno a cui si svolgono i colloqui con i superstiti. Da quel momento in poi è richiesto tatto, non la disinvoltura tipica del meccanico. I clienti vanno infatti informati sulle varie prescrizioni da osservare come quelle sulla pace dei morti. Nella maggior parte dei cantoni, ad esempio, la cremazione può aver luogo solo dopo 48 ore dal decesso.
«La vita è un dono – lo è dimostrare affetto nell’ultimo saluto», recita uno dei principi dell’azienda di pompe funebri. Il ventaglio comprende qualsiasi servizio: dal colloquio con la famiglia in lutto alla composizione nel feretro, passando per il ritiro dell’urna dal forno, la vestizione della salma, la preparazione delle comunicazioni dell’evento e dei fiori. «Il tutto con il massimo della discrezione e del rispetto», aggiunge Kenel. La salma viene preparata quasi sempre in loco, vale a dire lavata, truccata e vestita. Eventuali ferite vengono camuffate.
Dal 2009 il garage e l’azienda di pompe funebri sono due Sarl distinte. Tutti i collaboratori delle onoranze funebri ottengono un salario orario – persino René Kenel, che è sempre di picchetto. «Appena mi chiama la polizia ho 30-40 minuti di tempo per raggiungere la salma.» Non è raro, quindi, che qualche gomma estiva resti in un angolo dell’officina in attesa di essere montata. La pandemia non ha fatto aumentare il carico di lavoro dell’operatore funebre. Kenel quantifica in 20 i decessi per via del COVID-19. Lo scorso anno è stato per lo più il garage a tenerlo occupato. «È la mia fonte principale di guadagno e l’attività si autofinanzia. All’inizio del 2021, però, il volume del lavoro ha lasciato molto a desiderare.»
Ci ha pensato quindi lo stesso Kenel a trovarsi un’occupazione. Alla fine del 2020, il suo carro funebre, un Peugeot Expert in versione stretch, è passato a miglior vita dopo 25 anni di onorato servizio. C’era quindi da attrezzare il suo successore, un Peugeot Traveller 4x4. «Non abbiamo mai comprato un veicolo funebre chiavi in mano. Da noi è tradizione coinvolgere le aziende locali nell’allestimento degli interni», dichiara Kenel. La falegnameria di Küssnacht SZ ha realizzato le finiture laterali in legno e la parete divisoria dietro il posto del conducente. La bottega di un fabbro di Goldau SZ si è invece occupata del fondo in acciaio cromato. Per la famiglia Kenel il radicamento nella regione è importante – è un modo per restituire quello che si è avuto. Le urne conservate insieme alle bare nel locale sottostante al garage, ad esempio, sono rivestite da aziende locali che danno lavoro a persone disabili. Il veicolo è stato peraltro benedetto a febbraio dal parroco della parrocchia di Arth.
Essendo garagista e operatore funebre, ora René Kenel dovrebbe essere la persona più famosa in paese, no? «Chi non mi conosce per nome conosce perlomeno il garage sulla strada principale con distributore Shell annesso», risponde il socio UPSA. Per non cadere nel dimenticatoio, l’imprenditore pubblica anche annunci nel giornale locale Rigi Post e sta potenziando il suo marketing digitale. L’azienda ha infatti un nuovo sito web e lavora costantemente al ranking su Google e alla sua presenza sui social. Inoltre, da quattro anni manda una lettera ai suoi clienti per ricordare loro che si sta avvicinando la data del servizio. «L’idea si è dimostrata valida perché consente di scaglionare meglio gli appuntamenti con i clienti.»
Nel 2027, invece, i clienti dovranno accorrere numerosi ai festeggiamenti del 100° anniversario della fondazione dell’azienda. Kenel non ha ancora pianificato nulla ma pensa a una giornata delle porte aperte dal carattere informale con una bella grigliata. Se il bastone del comando passerà o meno alla quinta generazione, per Kenel non è importante. «I miei figli faranno il lavoro che preferiscono.» Le sue due figlie hanno deciso di diventare una parrucchiera e una pittrice. Suo figlio, invece, fa ancora le medie. Ma sembra propendere per un mestiere legato alle auto. La partecipazione a uno stage d’orientamento conferma, se non altro, che l’entusiasmo per il rombo dei motori c’è. E la necessaria sensibilità dovrebbe avercela scritta nel codice genetico.
Essendo garagista e operatore funebre, ora René Kenel dovrebbe essere la persona più famosa in paese, no? «Chi non mi conosce per nome conosce perlomeno il garage sulla strada principale con distributore Shell annesso», risponde il socio UPSA. Per non cadere nel dimenticatoio, l’imprenditore pubblica anche annunci nel giornale locale Rigi Post e sta potenziando il suo marketing digitale. L’azienda ha infatti un nuovo sito web e lavora costantemente al ranking su Google e alla sua presenza sui social. Inoltre, da quattro anni manda una lettera ai suoi clienti per ricordare loro che si sta avvicinando la data del servizio. «L’idea si è dimostrata valida perché consente di scaglionare meglio gli appuntamenti con i clienti.»
Nel 2027, invece, i clienti dovranno accorrere numerosi ai festeggiamenti del 100° anniversario della fondazione dell’azienda. Kenel non ha ancora pianificato nulla ma pensa a una giornata delle porte aperte dal carattere informale con una bella grigliata. Se il bastone del comando passerà o meno alla quinta generazione, per Kenel non è importante. «I miei figli faranno il lavoro che preferiscono.» Le sue due figlie hanno deciso di diventare una parrucchiera e una pittrice. Suo figlio, invece, fa ancora le medie. Ma sembra propendere per un mestiere legato alle auto. La partecipazione a uno stage d’orientamento conferma, se non altro, che l’entusiasmo per il rombo dei motori c’è. E la necessaria sensibilità dovrebbe avercela scritta nel codice genetico.
Una Volvo 740 aspetta il suo turno in officina. Al piano di sotto, invece, sono conservate bare di diverse dimensioni. Foto: Media UPSA
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