11 guigno 2021 agvs-upsa.ch – Le cifre vanno dritto al punto. Ogni settimana diamo uno sguardo a una cifra che muove attualmente il settore dell’auto. Dal 1990 al 2019 le polveri sottili emesse in Svizzera sono calate da 25,8 a 14,2 tonnellate.



pd/mig. I ricercatori del Paul Scherrer Institut hanno analizzato la nocività delle polveri sottili di determinate sorgenti. I loro risultati sembrano indicare che non sia solo la loro quantità a rappresentare il rischio maggiore per la salute. Il sospetto infatti cade anche sul loro potenziale ossidativo, che sembra renderle particolarmente dannose. 

Per potenziale ossidativo si intende la capacità delle polveri sottili di distruggere gli antiossidanti, danneggiando così le cellule e i tessuti del corpo. Tra le cause di questo fenomeno figura, in primis, il cosiddetto aerosol secondario organico antropogenico, che viene perlopiù generato dalla combustione della legna e dall’utilizzo dei freni nel traffico su strada. 

Stando allo studio, le polveri sottili delle zone urbane hanno un potenziale ossidativo più elevato e sono quindi più nocive per la salute di quelle prodotte nelle zone rurali. Per fortuna, c’è una buona notizia: in Svizzera, le emissioni sono calate da 25,8 tonnellate (1990) a 14,2 (2019). Il dato va anche letto come risultato dei progressi fulminanti compiuti negli ultimi anni nel traffico su strada.